L’industria italiana della macchina utensile si confronterà nei prossimi anni con un contesto piuttosto competitivo. È ormai innegabile che le macchine utensili forniscono vantaggi competitivi in termini di qualità, produttività ed efficienza in tutto il settore manifatturiero. Con le loro tecnologie abilitanti, il settore delle macchine utensili in Italia è quello che ha maggiore impatto sulla crescita del PIL e sul settore dell’innovazione. Ci sono diverse importanti aziende specializzate nella vendita di macchinari nuovi e usati, come per esempio Mach-Trade Srl Macchine Utensili oppure Centro Macchine Srl, che offrono anche il servizio di ritiro macchine usate e assistenza tecnica per ogni esigenza. Analizzando la situazione mondiale, il settore manifatturiero frutta il 17% del PIL. Il 22% dei manufatti sono realizzati in Europa, il 19% in Cina, il 18% negli Stati Uniti. L’Italia partecipa con un 3%. Europa, Stati Uniti e Giappone hanno perso terreno nella costruzione di opere manifatturiere, mentre la Cina avanza inesorabilmente.
Le macchine utensili in Italia
La situazione italiana presenta un quadro abbastanza originale. Il paese per le sue dimensioni è in grado di sopravvivere nel mercato manifatturiero grazie alle produzioni specializzate, che si fanno strada nel mercato globale con la loro peculiarità. Allo stesso tempo, però, al mercato italiano servirebbero tecnologie nuove, che garantirebbero il risparmio di risorse, per la scala di produzione e per personalizzare ulteriormente il prodotto. Sarebbero opportuni investimenti in mezzi di produzione nuovi, al passo con i tempi e con un mercato che cresce grazie all’innovazione e all’aumento della domanda.
Per affrontare la concorrenza di Cina e Taiwan, i produttori italiani dovrebbero recuperare i ricavi persi nella vendita delle macchine in termini di servizi. Gli investimenti per lo sviluppo di nuovi servizi e la loro proliferazione presso i clienti sono una strada da considerare, soprattutto alla luce del fatto che i servizi hanno margini maggiori delle macchine.
Le esportazioni italiane sono destinate sempre più al continente asiatico e sempre meno all’Unione Europea. Ciò dimostra come il mercato italiano e le sue imprese siano state capaci di adeguarsi ai cambiamenti della domanda.
L’Italia deve essere in grado di inserirsi nella ristrutturazione delle filiere produttive assicurandosi così le posizioni di maggiore remunerazione. La competizione oggi è diventata globale, non più solo tra imprese ma tra paesi. L’Italia dovrebbe fornirsi degli strumenti idonei ad attrarre funzioni produttive nel quadro del riassetto della capacità produttiva mondiale.
Il mercato mondiale
Nel mercato mondiale, le prospettive del settore macchine utensili sono di crescita per il 2017 a ritmi interessanti (+8%). La Cina avrà sempre una crescita maggiore rispetto agli altri paesi, ma si prevede una situazione abbastanza stabile per i prossimi anni. Oggi l’offerta italiana, consapevole delle diverse esigenze del mercato, in particolare in alcuni ambiti di nicchia, si sta dirigendo verso la creazione di pacchetti di prodotti e servizi ad alto valore aggiunto, con forniture tecnologiche comprese di formazione e assistenza tecnica pre e post vendita.
Nonostante la sfida oggi sia doppia, su internazionalizzazione e innovazione, imponendo alle aziende del settore decisioni strategiche di rilevante impatto finanziario, il settore sta rispondendo bene e sente la necessità di focalizzarsi sul radicamento nei vari mercati, con ingresso in forma stabile. In questo senso aggregazioni, reti di imprese e partnership collaborative sono opportunità sempre più attuali e interessanti.