I tartufi, siano essi bianchi, scorzoni, bianchetti o invernali, rappresentano un vero gioiello gastronomico, noto non solo per la loro rarità ma anche per il loro elevato costo sul mercato, che può facilmente raggiungere cifre astronomiche, arrivando anche a migliaia di euro al chilogrammo!
Questi funghi pregiati sono veri e propri tesori culinari, ma conservarli al meglio è fondamentale per preservarne gli aromi e i sapori unici che li contraddistinguono. Pur essendo preferibile consumarli freschi per assaporarne appieno le qualità, conoscere le tecniche per conservare il tartufo in casa è cruciale per poter gustare questo prelibato ingrediente anche a distanza di tempo dalla raccolta.
In questo articolo esploreremo i metodi migliori per conservare il tartufo, dalla conservazione in frigo a quella sott’olio.
Conservare il tartufo in frigorifero
Se hai acquistato del tartufo fresco ma non hai intenzione di consumarlo immediatamente (anche se questa resta sempre la scelta ideale per apprezzarlo al massimo), puoi conservarlo in frigorifero per circa 7-8 giorni a una temperatura moderata (fra i 3 e i 6 gradi).
Ecco come procedere:
- Se il tartufo è particolarmente sporco, rimuovi delicatamente i residui di terra in eccesso, evitando però di lavarlo sotto l’acqua.
- Avvolgilo in un foglio di carta assorbente o carta da pane per assorbire l’umidità.
- Metti il tartufo così incartato in un contenitore di vetro ermetico per preservarne l’aroma e per evitare contaminazioni con altri alimenti. Conserva il contenitore nel frigorifero.
Ricorda che il tartufo è sensibile all’umidità: per garantirne una conservazione ottimale, è fondamentale cambiare la carta assorbente quotidianamente per prevenire eventuali marciumi. Alcuni suggeriscono di aggiungere del riso al contenitore per assorbire l’umidità, come si fa nelle scatole per il sale, ma questa pratica potrebbe far seccare troppo il tartufo, quindi è meglio evitarla.
Conservare il tartufo in congelatore
Se desideri conservare il tuo tartufo per un periodo più prolungato, puoi optare per il congelamento. Per preservare al meglio il suo aroma e prevenire la formazione di ghiaccio sulla superficie, segui questi passaggi:
- Lavare delicatamente il tartufo sotto un filo d’acqua corrente utilizzando una spazzolina morbida.
- Asciugarlo accuratamente con carta assorbente.
- Metterlo in un sacchetto di plastica per alimenti.
- Rimuovere l’aria dal sacchetto utilizzando una macchina per il sottovuoto e sigillarlo bene.
- Conservare il sacchetto nel freezer.
In questo modo, il tartufo nero può essere conservato per circa 6-7 mesi, mantenendo intatto il suo aroma. Un’ultima raccomandazione: quando decidi di utilizzarlo, affetta e utilizza il tartufo nero direttamente dal congelatore, poiché scongelandosi tende a diventare gommoso.
Conservare il tartufo in olio o burro
Un’altra modalità interessante e deliziosa per conservare il tartufo nero è congelarlo immerso in olio extravergine di oliva o burro. Ecco come procedere:
- Disponi il tartufo a fette nei contenitori per il ghiaccio, coprendolo con olio o burro fuso.
- Posiziona le vaschette nel freezer.
- Il giorno successivo, rimuovi i cubetti dalle vaschette e trasferiscili in un contenitore ermetico nel congelatore.
Grazie a questo metodo, il tartufo può essere conservato per circa 2 mesi, e i cubetti così preparati saranno perfetti per arricchire qualsiasi piatto, anche all’ultimo minuto.
Conservare il tartufo nel riso
Questo metodo di conservazione del tartufo è un po’ controverso poiché il riso ha la tendenza a prosciugare il tartufo, rendendolo secco. Pertanto, questa tecnica è utile solo per brevi periodi di conservazione, generalmente uno o due giorni. Se opti per questo metodo, è necessario inserire il tartufo fresco all’interno di un barattolo di vetro, ricoprirlo con il riso e conservarlo in frigorifero per un massimo di due giorni.